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Four hands dinner

Tra sala e cucina, tra luce ambiente e movimenti rapidi, un racconto per immagini che lascia parlare atmosfera, gesti e materia

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Four hands dinner

Tra sala e cucina, tra luce ambiente e movimenti rapidi, un racconto per immagini che lascia parlare atmosfera, gesti e materia

Quando la luce incontra il gusto: storytelling visivo per le cene a 4 mani di Aprudia

Nel cuore di Giulianova, il ristorante Aprudia ha ospitato due serate gastronomiche d’alta classe, aprendo la sua cucina a chef stellati per un’esperienza a quattro mani di rara intensità.

Una cucina condivisa, due visioni, un unico racconto: quello che mi è stato affidato in qualità di fotografa di storytelling, su invito della social media strategist Caterina Diani, con l’obiettivo di documentare l’evento in modo autentico e altamente estetico.

La sfida invisibile: catturare senza interrompere

Lavorare in ambienti vivi come la cucina di Aprudia — durante il pieno della preparazione — significa allenare lo sguardo alla precisione e il corpo alla discrezione.

La luce era quella dell’ambiente, autentica ma non “perfetta”, i piatti andavano fotografati al volo prima del servizio, senza possibilità di allestire set.

Ogni spostamento in cucina doveva essere pensato, ogni passo calibrato tra due brigate all’opera.
Il mio lavoro è stato quello di rendere visibile il cuore dell’esperienza, senza mai diventare un ostacolo alla sua naturalezza.

Insieme a Manuel Norcini, videomaker con cui condivido una sintonia creativa naturale, abbiamo curato la narrazione visiva delle serate con approccio complementare.

Senza mai sovrapporci, abbiamo tracciato traiettorie armoniose tra sala e cucina, alternandoci negli spazi e nei tempi, coordinando ogni movimento per restituire una documentazione elegante, silenziosa, ma profondamente immersiva.

Gli ospiti: due firme stellate della cucina italiana

Le due serate hanno visto come protagonisti chef dalla visione distinta ma uniti da una raffinata ricerca gastronomica:

  • Davide Caranchini, chef e fondatore del ristorante Materia a Cernobbio, una stella Michelin, noto per la sua cucina vegetale spinta e la costante sperimentazione contemporanea.
  • Riccardo Agostini, chef del ristorante Il Piastrino a Pennabilli, anch’egli una stella Michelin, la cui cifra stilistica affonda le radici nella tradizione appenninica, rielaborata con tecnica e intuizione.

Il dialogo tra le loro cucine e quella di Enzo Di Pasquale, chef resident di Aprudia, ha dato vita a esperienze culinarie dove territorio, tecnica e visione hanno trovato un equilibrio dinamico.

Dalla sala ai social, in tempo reale

Dalla sala ai social, in tempo reale

Il contenuto visivo realizzato — immagini di piatti, ambienti, attimi rubati — doveva essere consegnato, selezionato e pubblicato entro la sera successiva.

Una delivery veloce e coerente, resa possibile da un workflow definito e da una collaborazione che valorizza il tempo, la qualità e l’intento comunicativo.

Il risultato? Un racconto che ha restituito tutta l’atmosfera elegante e calda delle serate, rafforzando la presenza di Aprudia nel racconto social.

Quando fotografia significa atmosfera

Ogni immagine è un’interpretazione visiva di ciò che si respira.
In queste serate ho tradotto l’energia dei gesti, il silenzio concentrato delle cucine, il dettaglio sofisticato dei piatti, l’intimità luminosa di una sala colma di attesa.

Perché anche nella frenesia di un servizio, la poesia visiva trova sempre il suo spazio.

 

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